Era tanto che volevo leggere qualcosa
di Massimo Carlotto, e ho sempre pensato di iniziare dall'Alligatore.
E siccome sono metodica e mi piace fare le cose per bene, ho iniziato
dal primo romanzo con protagonista Marco Buratti detto l'Alligatore,
investigatore privato senza licenza.
L'Alligatore è un anti eroe italiano:
ama il blues, fuma come una cimineria e beve fiumi di calvados (in ogni capitolo ce ne sono
almeno due litri), si veste come un rocker e si muove al limite della
legalità, fuori dai circuiti ufficiali. Il suo braccio destro è il
vecchio Beniamino Rossini, contrabbandiere e malavitoso con un'etica
professionale, conosciuto durante i sette anni di ingiusta detenzione
che Buratti ha scontato pur di non fare la spia.
L'Alligatore è dannato e diffidente,
ormai deluso dall'autorità e dalla vita, e tra un calvados e l'altro
in un locale blues, si occupa di condurre indagini ufficiose per
conto degli avvocati degli sfortunati criminali italiani.
Il caso inizia quando l'Alligatore
viene incaricato di ritrovare Alberto Magagnin, un tossico scomparso
durante il suo regime di semi-libertà, e quasi subito si imbatte nel
cadavere di una donna che frequentava lo scomparso; qualcuno vuole
incastrare il povero tossico per la seconda volta, e Marco Buratti si
troverà scoprire una scottante verità dopo l'altra, nascoste sotto
ad una superficie di rispettabilità e professionalità che non
risparmia nessuno.
La storia, narrata in prima persona dalla voce disincantata dell'Alligatore, è molto italiana e molto
anni novanta, ambientata in una caldissima Padova, nel ricco Nord-Est
animato da stimati professionisti, loschi criminali e poveri
disgraziati, tossici e piccoli delinquenti, dove ancora risuonano gli
echi di Tangentopoli, Mani Pulite e della cronaca nera: un contesto
interessante e sicuramente familiare per l'italico lettore. La
vicenda scorre veloce, senza annoiare e senza avere altre pretese se
non quella di intrattenere il pubblico con un noir negli schemi, ma
che funziona bene.
Insomma, sembrerebbe un bel romanzo
noir e niente di più, se non fosse per l'Alligatore. Marco Buratti è
affascinante, probabilmente bello e sicuramente dannato, ha il dono
dell'ironia involontaria, ama il blues e beve come un lavandino, ha
una situazione sentimentale che oscilla tra il nulla ed il disastro:
è proprio il tipo di uomo che fa impazzire le cattive ragazze come
me.
Che poi in fin dei conti l'Alligatore
non è neanche un bravo investigatore, a pensarci bene fa tutto il
suo socio Beniamino Rossini, che è più bravo a fare il lavoro
sporco e anche a muoversi negli ambienti della criminalità (del
resto lui è criminale per davvero, mica come il Buratti che è
andato in galera per sbaglio), al suo confronto Marco sembra un
imbranato.
Però Rossini non è bello e dannato,
Rossini è efficiente, a suo modo rassicurante ed ha una sua etica.
Chissenefrega se non l'Alligatore non è il super investigatore che
non sbaglia un colpo, perchè è maledetto e tremendamente figo.
Sono stata conquistata dall'Alligatore.
Autore: Massimo Carlotto
Titolo: La Verità dell'Alligatore
Casa Editrice: E/O Edizioni, 1995
252 pagine
6 commenti:
grande carlotto!
purtroppo dell'alligatore ho letto solo Il maestro di nodi (non sono metodico, vado molto random) ma ho adorato i due libri su Giorgio Pellegrini, uno dei più grandi pezzi di merda della letteratura italiana.
Sono commosso, il mio nome nasce da questo personaggio, anche perchè bevo come lui e ... lasciamo stare. Adoro Carlotto, ho letto quasi tutti i suoi libri, ovviamente tutti quelli con l'Alligatore protagonista, tutti sullo stesso ottimo livello. Consiglio anche il suo esordio "Il fuggiasco", "Arrivederci amore, ciao" e "Le irregolari- Buenos Aires horror tour", i tre libri di Carlotto per me più belli, anche se manca l'Alligatore.
Un bel libro che merita di essere letto!
Leggiti Nordest! L'Alligatore non avrebbe le palle per reggere una donna come te! :)
Quindi scopro qualcosa in più sull'Alligatore! Baci
Ciao, passo per un saluto dopo essere stata dall'amico Alligatore.
Sono felice di sapere che anche tu ami Massimo Carlotto!
Stò finendo il suo ultimo "Alla fine di un giorno noioso"; anche questa volta non mi ha delusa.
Buona serata.
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