giovedì 26 maggio 2011

Helter Skelter - storia del Caso Charles Manson - Vincent Bugliosi

Scritto nel 1974 ma pubblicato in Italia soltanto nel 2006 (per la serie meglio tardi che mai), Helter Skelter è il libro scritto da Vincent Bugliosi, il procuratore distrettuale che ha rappresentato l'accusa nel processo a Charles Manson e ad altre tre ragazze coinvolte negli omicidi Tate e LaBlanca. Molto probabilmente sapete di cosa sto parlando: dei brutali omicidi di 5 persone in una lussuosa villa di Bel Air, tra cui c'era la bellissima moglie incinta di Roman Polanski, Sharon Tate, e di quelli dei coniugi LaBianca, massacrati nella loro casa, nel 1969.

Helter Skelter non è un libro che si può leggere pensando di trovarvi un racconto imparziale della vicenda e delle descrizioni obiettive delle persone coinvolte.
Bugliosi non è super-partes, Bugliosi è il buono, e Manson e la sua famiglia sono i cattivi, e lui ha il compito di provare la loro colpevolezza; Helter Skelter è il resoconto del caso dal punto di vista dei buoni.
Helter Skelter è una canzone dei Beatles, del White Album. Ma è anche il movente degli omicidi: una imminente e ineluttabile guerra tra bianchi e neri, che Manson aveva profetizzato e intendeva addirittura innescare con una serie di feroci omicidi, per poi nascondersi con la famiglia in una voragine sotterranea e risbucare fuori una volta placati i moti, e prendere il dominio del mondo.
Questo è anche il cardine su cui Bugliosi ha impostato l'intera difesa, il movente per cui Manson avrebbe convinto la sua Famiglia di ragazzine, hippie amanti dell'LSD e totalmente plagiate e obbedienti al loro leader, a piombare a casa di Sharon Tate e massacrare tutti, e poi la sera dopo fare il bis con i coniugi LaBianca.

Così Bugliosi, certamente spinto dall'amore per la verità è non dai milioni di dollari che gli sono stati offerti, scrive questo mattone di oltre 500 pagine dove racconta gli omicidi, le indagini, le testimonianze ed infine il processo del secolo.
Nel libro il procuratore distrettuale dipinge i protagonisti in base al loro ruolo nel processo, funzionalmente al suo scopo: Manson viene descritto come il cattivo più cattivo che ci sia, il peggior sottoprodotto della cultura hippie, del rock e della controcultura, leader di una banda di degenerati. E le ragazze coinvolte nel processo sono perfide esecutrici degli ordini di Charlie Manson, mentre la testimone chiave, Linda Kasabian, è diversa da loro, è affidabile e rassicurante.
E piano piano si è creata la leggenda di Charles Manson il serial killer, il leader di un culto hippie che si proclama Cristo, l'ossessione mediatica sul mostro, i riflettori sui protagonisti, il baraccone della cronaca nera (che non solo è sopravvissuto, ma si è evoluto fino a giorni nostri), i film, le t-shirt e Marylin Manson.

Manson al processo in cui è stato condannato a morte (insieme alle quattro ragazze) ha avuto l'opportunità di parlare una sola volta. Bugliosi in Helter Skelter racconta quel discorso di oltre un'ora come uno sproloquio che oscilla tra il delirante e il minaccioso. Quel discorso è stato pubblicato da Stampa Alternativa con il titolo “I Vostri Bambini”, e consiglio vivamente di leggerlo, almeno per integrare la versione di Bugliosi, ed è molto meno delirante di quanto egli l'abbia descritto.

Alla fine la pena capitale è stata eliminata in California, e la pena di Manson e delle altre imputate è stata commutata in ergastolo.
Attualmente Charles Manson marcisce nel carcere di Corcoran.
Susan Atkins, alias Sadie Gluz, è morta in carcere nel 2009, dopo una conversione religiosa.
Patricia Krenwinkel e Leslie Van Houten sono ancora in carcere.

citazioni: 

“Vi rendete conto di chi state crocefiggendo?”

Questi bambini che vengono da voi con i coltelli sono i vostri bambini. Glielo avete insegnato voi, non io. Io ho solo provato ad aiutarli a stare in piedi”

Charles Manson


Autore: Vincent Bugliosi
Titolo: Helter Skelter – storia del caso Charles Manson
Titolo originale: Helter Skelter
Casa Editrice: Mondadori, 2006
Collana: Strade Blu
561 pagine


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2 commenti:

Costantino ha detto...

Se Atene piange,Sparta non ride (o viceversa).
Il problema della giustizia,e di carceri comunque "umane" anche per
chi ha commesso reati gravissimi e di una giustizia "giusta" sempre e in ogni caso è di tutto il mondo.
Se vogliamo,l'America,almeno in questo caso,non è un esempio da imitare a scatola chiusa.

love and books ha detto...

Concordo con Costantino.

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