Libro comprato al volo appena l'ho visto, sia perché sono molto sensibile al fascino degli zombie, sia per la copertina che mi ha colpita al primo sguardo.
Breathers – L'Anonima Zombie non è un romanzo horror, ne sfrutta solo la tematica principale, ma si rivela invece una storia leggera e divertente, una specie di commedia americana classica in salsa splatter.
Supponiamo che ogni tanto qualche morto si risvegli dopo pochi giorni, e che la cosa sia ormai appurata e in un certo modo accettata dalla società. Supponiamo però che i vivi non tollerino di buon grado i morti viventi e li trattino nel caso migliore come animali randagi, nel caso peggiore come cavie da laboratorio. E supponiamo anche che gli zombie non mangino i vivi, non siano stupidi e muti e non camminino come mummie egizie. Per il resto lo scenario è quello da telefilm americano della provincia media della California, fatto di villette, seven-eleven e confraternite universitarie.
In questo scenario si muove il protagonista Andy, uno zombie morto in un incidente stradale e costretto a vivere nel seminterrato dei propri genitori, costantemente depresso per la propria condizione di zombie, e quindi di emarginato dalla società. Oltre a non avere nessun diritto, Andy è continuamente deriso e maltrattato dai Breathers, i vivi, i suoi genitori lo tollerano a fatica e neanche l'analista lo aiuta a sentirsi
meglio. Di bello della sua non-vita c'è solo il gruppo dell'Anonima Zombie, dove tra gli altri morti viventi in cerca di comprensione c'è anche Rita, una giovane suicida affascinante.
meglio. Di bello della sua non-vita c'è solo il gruppo dell'Anonima Zombie, dove tra gli altri morti viventi in cerca di comprensione c'è anche Rita, una giovane suicida affascinante.
Qualcosa comincia a cambiare quando Andy capita nel fienile di Ray, uno zombie carismatico e misterioso, che offre ai nuovi arrivati carne di cervo, birra e riviste, e soprattutto suggerisce loro l'idea di potersi opporre alla propria condizione ai margini della società.
Così Andy comincia a fare dei passi avanti per affermare i propri diritti, porta avanti la sua piccola battaglia come un movimento per i diritti civili, e di pari passo la sua vita migliora: pian piano le sue condizioni fisiche sembrano fare passi in avanti, e si avvicina sempre di più al cuore di Rita.
Ma qual'è la causa di questa rinascita degli zombie? Non sarà proprio la succulenta carne di cervo di Ray? E siamo sicuri che gli zombie non mangino carne umana?
Il romanzo inizia con un flash-forward: Andy che mette nel frigorifero i pezzi smembrati dei propri genitori, quindi le risposte sono facilmente intuibili.
La storia è narrata in prima persona da Andy, che si sofferma spesso ad analizzare i propri sentimenti e la sua condizione esistenziale e psicologica, e a volte è un po' ripetitivo, ma le sue continue lamentele su quanto faccia schifo la non-vita da zombie giustificano il sottotitolo originale, “a Zombie's Lament”. L'autore gioca sul parallelismo tra gli zombie e gli emarginati della società, che siano per motivi razziali, culturali o sociali, usa i morti viventi per parlare del bisogno di essere accettati, e di quanto questo non sia mai completamente possibile.
La prima metà del libro l'ho trovata un po' moscia: sicuramente c'è bisogno di tempo per conoscere i personaggi ed entrare nell'ambientazione, ma fino alla metà del libro non succede praticamente nulla. Per fortuna si riprende nella seconda metà, quando Andy e gli altri dell'Anonima Zombie realizzano di aver mangiato carne umana e quali benefici ne hanno tratto: da quel momento inizia una serie di eventi in un insolito mix di scene quotidiane condite da una buona dose di splatter.
La scena della cena a lume di candela tra Andy e Rita a base di mamma e papà è molto divertente, così come l'allegro barbecue dell'Anonima Zombie.
Non sarà il libro del secolo sul tema zombie, ma è una lettura piacevole e poco impegnativa, perfetta per vegetare sotto all'ombrellone.
Non sarà il libro del secolo sul tema zombie, ma è una lettura piacevole e poco impegnativa, perfetta per vegetare sotto all'ombrellone.
Infine devo fare un apprezzamento per la veste grafica del libro: oltre alla bellissima copertina, la Casini Editore ha confezionato il libro in una ulteriore sovraccopertina di cartone a fascia, tipo quella di alcuni dvd. I numeri delle pagine non sono presenti per una precisa scelta della casa editrice.
Citazioni:
"Eppure continuo a pensare che dovremmo sceglierci un nome diverso da Anonima Zombie. Dopotutto, se sei un morto vivente, sei anonimo pressappoco quanto un travestito con la ricrescita della barba in bella vista."
"Al diavolo tutto, si non-muore una sola volta."
Citazioni:
"Eppure continuo a pensare che dovremmo sceglierci un nome diverso da Anonima Zombie. Dopotutto, se sei un morto vivente, sei anonimo pressappoco quanto un travestito con la ricrescita della barba in bella vista."
"Al diavolo tutto, si non-muore una sola volta."
titolo: Breathers - L'Anonima Zombie
Autore: Scott G. Browne
Editore: Casini, 2010
pagine ignote
pagine ignote
3 commenti:
non vedo l'ora di leggerlo, è uno sui tanti che ho impilati ,e da come ne parli sembra interessante!
Un po' mi ispira, soprattutto per quella scena della cena a base di "mamma e papà". Sarebbe interessante vederla in un film.
Assomiglia molto alla trama di "Abel" di Claudia Salvatori (Urania Epix).
Cmq interessante segnalazione.
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