Finalmente sono riuscita a leggere l'autobiografia di Dee Dee Ramone in italiano, edita dalla Agenzia X.
Premesso che i Ramones sono probabilmente il mio gruppo preferito di sempre, ho letto questa autobiografia in meno di due giorni, sia per la curiosità, sia perché è breve, anche se non troppo scorrevole.
Innanzitutto devo constatare che il titolo non ha portato fortuna al povero Dee Dee, che è defunto di overdose nel 2002, il penultimo dei Ramones ad andarsene (Marky è ancora vivo e vegeto, l'ho visto dal vivo poco tempo fa).
Il libro dovrebbe parlare della vita di Dee Dee e dei Ramones: ma in realtà della band ne parla poco, in modo confusionario e senza risparmiare critiche di ogni tipo agli altri tre fratelli. Una continua lamentela su quanto fosse escluso e trattato male dagli altri, fino al momento dell'inevitabile uscita di Dee Dee dalla band. Gli errori cronologici sulla band abbondano, purtroppo i fans hanno una memoria più precisa della sua...
Della sua vita privata ne parla poco: i capitoli sull'infanzia e l'adolescenza - trascorsa tra la Germania e il Queens, con una mamma tedesca e un padre soldato americano, entrambi alcolisti e violenti - sono senza date o riferimenti temporali (a parte i dischi che ascoltava e i vestiti indossati).
Tutto il resto del libro è il diario di una tossicodipendenza lunga una vita. Dal primo incontro con la morfina in Germania in poi la vita di Dee Dee è una continua ricerca di droghe di ogni tipo, con tutte le miserie che ne conseguono: dal ricovero in una clinica psichiatrica ai tentativi falliti di disintossicazione (il più clamoroso effettuato rinchiudendosi al Chelsea Hotel: come mettersi a dieta in una pasticceria), ai continui litigi con la band fino ai problemi strettamente pratici, come trovare droga durante i tour.
I tossici si sa, si lamentano di continuo, e infatti il libro è una continua lamentela nei confronti del resto del mondo...
Il momento di massima tristezza si tocca quando racconta di quello che sarebbe dovuto essere l'ultimo concerto dei Ramones, a cui doveva partecipare, ma a cui alla fine ha rinunciato perchè gli altri Ramones non hanno saputo proteggerlo dai fans e dai giornalisti, neanche fossero tirannosauri affamati.
Insomma, è sempre una delusione constatare come chi ha scritto alcune delle migliori canzoni punk rock sia stato in realtà un tossico lamentoso e disperato, e pure un po' ingrato.
Nonostante questo... Gabba Gabba Hey!
Dee Dee Ramone, Veronica Kofman
Blitzkrieg Punk – Sopravvivere ai Ramones
2006, Agenzia X
5 commenti:
anche io mi lamento sempre ma non sono tossica!
Molto divertente da quel che ricordo,sui Ramones il libro da leggere è On the road with the Ramones.Purtroppo-o per fortuna,considerato il livello di molte traduzioni-esiste solo in lingua originale.
La biografia ufficiale (ristampata recentemente da Arcana) l'hai letta? Se sì,come ti è sembrata?
PS bel blog,scoperto stamattina mentre cercavo notizie riguardo l'autobiografia di Rotten
grazie per il complimento al blog :-) la biografia ufficiale non l'ho ancora letta, ma è nella mia wishlist!
gabba gabba hey! ;)
se dee dee non fosse stato un tossico lamentoso e disperato, e pure un po' ingrato, come dici tu, non avrebbe scritto quelle canzoni. è matematica.
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