Pubblicato nel 1972, Gli Amici di Eddie Coyle può essere considerato l'archetipo del noir moderno: se volete capire perchè oggi possiamo leggere pagine nere come quelle scritte da Ellroy o Leonard, dovete proprio leggere questo libro.
George V. Higgins è stato giornalista di cronaca nera, avvocato, professore universitario e procuratore distrettuale del Massachussetts, insomma, aveva un curriculum di tutto rispetto per dare alla luce un grande romanzo sul crimine, le carte in regola c'erano tutte: l'esperienza diretta di sbirro unita alla sensibilità narrativa del giornalista, il tutto sorretto dalla competenza professionale, e questo è stato il suo esordio letterario, che fu un successo immediato già al momento della pubblicazione. Nel 1973 ne è stato tratto anche un film per la regia di Peter Yates (che però non ho ancora visto).
George V. Higgins è stato giornalista di cronaca nera, avvocato, professore universitario e procuratore distrettuale del Massachussetts, insomma, aveva un curriculum di tutto rispetto per dare alla luce un grande romanzo sul crimine, le carte in regola c'erano tutte: l'esperienza diretta di sbirro unita alla sensibilità narrativa del giornalista, il tutto sorretto dalla competenza professionale, e questo è stato il suo esordio letterario, che fu un successo immediato già al momento della pubblicazione. Nel 1973 ne è stato tratto anche un film per la regia di Peter Yates (che però non ho ancora visto).
La trama è un classico del genere
noir, e si svolge nel sottobosco criminale di Boston, dove si muovono
trafficanti di armi, mafiosi, gangster, informatori, sbirri e agenti
federali.
Eddie Coyle è un piccolo criminale che
rifornisce di armi la mafia, a cui servono per una serie di rapine in
banca, e compra le armi da Jackie Brown, giovane e scaltro criminale
di colore. Ma Eddie rischia la galera per contrabbando di alcolici,
così diventa un informatore dell'Fbi (incarnato nella persona del
furbo e spietato agente Foley), pronto a vendere alla giustizia sia
Jackie Brown che la mafia; ma quello tra mafia, gangsters ed Fbi è
un equilibrio precario, e prima o poi qualcuno gliela farà pagare ad
Eddie...
Quello che rende speciale Gli Amici di
Eddie Coyle però non è la trama, certamente non innovativa, né i
personaggi, dei classici del genere, ma il taglio con cui il romanzo
è costruito: tutte le vicende vengono raccontate per mezzo dei
dialoghi dei personaggi, che per la prima volta assumono un ruolo
chiave nella narrazione, lasciando pochissimo spazio alle
descrizioni; i personaggi sono duri e spigolosi che sembrano tagliati
con l'accetta, assolutamente privi del fascino e dell'etica dei
mafiosi in stile Padrino di Puzo.
Insomma, questo romanzo non sarà
probabilmente la migliore crime novel mai scritta, ma troviamo per la
prima volta quegli elementi che hanno poi caratterizzato lo stile di
alcuni dei miei scrittori noir preferiti, come appunto i sovraccitati
Ellroy e Leonard, ma anche il Gischler de La Gabbia delle Scimmie.
Gli amici di Eddie Coyle è piaciuto così tanto a Leonard e Quentin Tarantino che il regista diede all'eroina del suo film Jackie Brown, tratto da un libro di Leonard, il nome di uno dei personaggi, maschili, del romanzo di Higgins.
Gli amici di Eddie Coyle è piaciuto così tanto a Leonard e Quentin Tarantino che il regista diede all'eroina del suo film Jackie Brown, tratto da un libro di Leonard, il nome di uno dei personaggi, maschili, del romanzo di Higgins.
“Proprio non mi va giù che un
esordio di tale livello sia stato scritto da uno sbirro”.
Norman Mailer
“Higgins è il mio maestro di stile.
Tutto quel che so di crime novel l'ho imparato da lui”.
Elmore Leonard
Titolo: Gli Amici di Eddie Coyle
Titolo originale: The Friends of Eddie
Coyle
Autore: george V. Higgins
Casa Editrice: Einaudi, 2005
Collana: Stile Libero Noir
176 pagine
2 commenti:
se dici che deve essere letto lo leggerò! Dai sempre ottimi consigli, soprattutto su questo genere!
è un libro clamoroso!
lo lessi quando seppi che Leonard lo aveva messo nella sua top 10... in tutta le posizioni. da leggere e rileggere.
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