Ecco l'ennesimo romanzo sugli zombie che
finisce nella mia libreria (ormai c'è uno scaffale dedicato
all'argomento), anche se con un anno di ritardo: Apocalisse Z è
uscito in Italia nel novembre 2010 per la casa editrice Nord, dopo il
grande successo ricevuto in Spagna, tanto che l'autore ha prontamente
sfornato il sequel, intitolato Apocalisse Z – I Giorni Oscuri, e si appresta a
dare alle bramose folle di amici degli zombie il terzo capitolo della
trilogia.
La trama non è niente di nuovo: arriva
l'epidemia zombie, stavolta partita da una base sovietica in una
sperduta repubblica del Caucaso, sgretolando sistematicamente la
società contemporanea; in breve il contagio si diffonde ovunque fino
a raggiungere la Galizia, regione spagnola dove si trova il nostro
anonimo protagonista, avvocato trentenne già segnato dalla prematura
scomparsa della moglie, ed il suo gatto Lucullo (regalatogli dalla
sorella, anche lei innominata). Il nostro eroe si ritrova presto solo
in una città infestata dai morti viventi, costretto a spostarsi da
Pontevedra a Vigo in cerca di un luogo sicuro per sé e per il suo
onnipresente micio, incontrando pericoli di ogni tipo, gente
cattivissima e anche qualche amico.
Manuel Loureiro dichiara candidamente
il suo debito nei confronti di George Romero fin dalla citazione
iniziale, tratta da Zombie, film del 1978, e quella è l'unica volta
che viene scritta la parola “zombie” nel libro: per tutto il
romanzo vengono chiamati in molti modi, da mostri a non-morti, ma mai
zombie; neanche il protagonista ha un nome, per tutte le 400 e rotte
pagine l'autore non lo menziona intenzionalmente, a volte con
espedienti un po' forzati.
Scritta sotto forma di diario
(inizialmente blog), la storia parte con un crescendo di paura e
suspense, poi, quando il protagonista lascia la sua casa e si
avventura all'esterno, cominciano una serie di avventure in serie
messe un po' a casaccio, che a volte si concludono in maniera
forzata. A tratti è ripetitivo ed il ritmo cala, altre volte sembra che l'autore si sia impigliato nella sua
scelta di dare voce al protagonista per mezzo di un diario scritto
(come fa a scrivere il blog senza internet ed elettricità, ed il
diario quando è braccato per intere settimane dai morti viventi?),
tanto che, verso la fine, piazza alcuni capitoli scritti in
terza persona che non giustifica in alcun modo. E poi la fine non
conclude un bel nulla, perché lascia tutto in sospeso per il romanzo
seguente, ottimo stratagemma per agganciare il lettore che vuole
sapere come va a finire, ma anche per innervosirlo.
Un ennesimo romanzo sui morti viventi,
che non raggiunge certo l'ottimo livello di World War Z, con diversi
punti deboli ma che comunque qualche pregio ce l'ha: innanzitutto
l'ambientazione in Galizia ed il punto di vista una volta tanto
europeo, dopo decenni di zombie made in U.S.A.; e poi Loureiro è
proprio bravo a staccare i capitoli al momento giusto spingendo il
lettore a proseguire la lettura, interrompendo un momento di grande
suspense oppure anticipando solo una parte del racconto giornaliero e
rimandando i dettagli gustosi al giorno dopo.
“Sono qui. Li vedo dalla finestra. Ce
ne sono decine, centinaia, migliaia. Sono ovunque. Che Dio mi
protegga...”
“C'era un silenzio sepolcrale, rotto
unicamente dal rumore dei piedi trascinati sull'asfalto e da qualche
sporadico gemito. Erano migliaia – maledizione! - e si sono diretti
verso il centro della città. Instancabili. Imperterriti.
Inarrestabili... Alcuni mostri gironzolano ancora nei dintorni. Uno
di loro continua a battere sul portone della casa qui accanto. È da
ore che va avanti così. Finirò per impazzire. Sta per scendere di
nuovo la notte. Spero di rivedere la luce del giorno”.
Titolo: Apocalisse Z
Titolo originale: Apocalipsis Z
Autore: Manuel Loureiro
Casa editrice: Nord, 2010
416 pagine
3 commenti:
Sono sempre stato molto dubbioso su qsto libro..e ora snceramente penso proprio che me lo prendo solo se lo trovo a qualche mercatino..
Vedo che tu sei stata molto più tenera rispetto alla mia recensione! Io per quanto riguarda il seguito passo e spero di trovare a breve un romanzo zombiesco che mi soddisfi, il prossimo tentativo dovrebbe essere Rot & Ruin :)
pur essendo d'accordo con i tuoi appunti penso che in fondo questo libro non sia male. Il secondo invece cade di potenza (e con troppe assurdità).
Rimane il fatto che la Nord non pubblicherà il 3° e conclusivo capitolo qui in Italia e questo lo trovo assurdo per tutti quelli che l'hanno apprezzato...
https://www.facebook.com/pages/Vogliamo-LIra-Dei-Giusti-in-Italia/114876265325782?filter=3
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