Pubblicato per la prima volta nel 1984,
Sudario è il terzo capitolo dei sei Libri di Sangue, e come ormai ci
ha abituato Cliver Barker, contiene cinque racconti horror grondanti sangue,
traboccanti di budella e pieni di mostri assetati di morte. Di Barker
avevo già letto con gran godimento diversi racconti sparsi qua e là
in antologie come Splatterpunk, ed il primo Libro di Sangue
Infernalia, così quando mi è capitato uno scambio non mi sono
lasciata sfuggire questo terzo capitolo, anche se non ho ancora letto
il secondo, tanto il bello dei racconti è che non devi
necessariamente leggerli in sequenza :-)
Il primo racconto è quello che mi è
piaciuto di più: un cinema infestato da un tumore malefico che
uccide le proprie vittime trascinandole dentro all'illusione
cinematografica, dando alla morte la forma di stelle del grande
schermo come Marylin e John Wayne.
Il secondo vede in azione Testacruda
Rex, mostro sanguinario liberato dalle viscere della terra che semina
morte e distruzione in un tranquillo paese della campagna inglese; il
racconto è interessante sia per le scene ad altissimo tasso
splatter, sia per il ruolo simbolico affidato al genere femminile. La
terza storia è quella che da il titolo al libro (almeno nella
versione italiana), Confessioni di un Sudiario (di Pornografo), una
storia amara di vendetta che mi ha lasciato più triste che
spaventata.
Il quarto racconto si svolge su una
sinistra isola deserta, ultima dimora di tutti i morti annegati delle
Isole Ebridi, e nell'atmosfera, nel senso di attesa e nelle figure
dei morti, mi ha ricordato un po' i primi racconti di Lovecraft,
quando ancora non era alle prese con gli Antichi.
L'ultimo racconto è il più anomalo di
tutti: Barker indugia meno del solito nelle scene horror, per
affrontare il tema del doppio e della bellezza della gioventù -
richiamando inevitabilmente alla mente la figura di Dorian Gray - e
si conclude lasciando il lettore spiazzato dall'assenza dell'attesa
carneficina finale.
Il confronto con Infernalia, il primo
dei Libri di Sangue, è stato inevitabile, e vi dico subito che ho
preferito Infernalia. Ho trovato quest'ultimo più d'impatto, Barker
si divertiva a provocare il lettore e non lesinava satira ed ironia,
che invece sono quasi assenti in Sudario, e poi essendo il primo di
una lunga serie aveva il vantaggio dall'effetto sorpresa.
In entrambi i libri però il principino
inglese dell'horror fa sfoggio della sua incredibile fantasia, - mai
una storia scontata e prevedibile – paga il suo dovuto tributo al
maestro Lovecraft, anche se in due modi differenti, e dimostra ancora
una volta di saper utilizzare con grande abilità il linguaggio del
genere horror per descrivere gli angoli più oscuri dell'animo umano
e della società.
Racconti presenti:
- Figlio di Celluloide
- Testacruda Rex
- confessioni di un Sudario (di Pornografo)
- Capri Espiatori
- Spoglie Umane
Titolo: Sudario
Titolo Originale: Books of Blood - Volume Three
Autore: Clive Barker
Casa Editrice: Sonzogno
Collana: Best Sellers
230 pagine
4 commenti:
Ciao ti ho assegnato il premio Liebtser Blog, passa dal mio blog per saperne di più:)
Ciao
interessante l'horror e poi tu che sei appassionata invogli proprio ad approfondire....
Ho lasciato un pensiero per te :-)
http://bookshelf-nicky.blogspot.com/2012/01/liebster-blog.html
anch'io li ho letti questi racconti dei "Libri di sangue"...
le storie sono anche carine però secondo me Barker, come anche il più famoso King, scrivono con uno stile troppo sempliciotto a livello di lessico... nell'Horror sono memorabili i grandi classici, tipo Le Fanu, Maupassant e altri, che scrivevano con termini ricercati e forbiti. invece King e Barker spesso usano termini volgari, scurrili, gergali...
anche se ribadisco che dal punto di vista delle idee narrative hanno sfornato bei lavori... ma uno stile un po' più curato non guasterebbe.
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