Eddie è morto poco dopo aver scritto questi cinque racconti, pubblicati per la prima volta in Italia dopo la sua morte. Avrebbero dovuto costituire la prima parte di un'opera più ampia, una narrazione collettiva sugli scontri tra bianchi e neri nelle carceri americane.
Ed è davvero un peccato che Bunker non abbia avuto la possibilità di sperimentare ulteriormente la forma del racconto, perché questo Mia è la Vendetta mette voglia di leggerne ancora e ancora, per sprofondare definitivamente nel luogo dell'anima di Eddie, la galera.
Nei romanzi lunghi Bunker riesca a tracciare con chiarezza e dovizia di dettagli le regole non scritte dell'etica carceraria, mentre nei racconti le regole, le abitudini e i ritmi della vita in cella sono date quasi per scontate. Nonostante questo possa creare qualche difficoltà al lettore che si avvicina a Bunker per la prima volta, non toglie minimamente potenza alla narrazione, che anzi acquista un'immediatezza che non è certo presente nei romanzi.
Cinque racconti crudi e disincantati, anticipati dalla lettera dell'autore al suo agente e amico Nat Sobel, dove promette nuove storie e accende una lucina su uno dei tanti episodi criminali della propria vita.
Il primo è uno dei migliori, Giustizia a Los Angeles, 1927: la storia di un poveraccio, un ragazzo nero accusato ingiustamente di furto d'auto, che entra nella fabbrica ragazzo e ne viene trasformato in animale, per non uscirne mai più, al tempo in cui il razzismo era ancora estraneo alle prigioni ma già germinava.
Il racconto che da il titolo al libro racconta la famosa vicenda dei Fratelli di Soledad, una rivolta dei neri nel carcere di Soledad finita nel sangue. Ed è nel titolo di questo racconto che si cela la chiave dello scontro tra bianchi e neri (o almeno una delle chiavi): MIA è la vendetta, e non “la mia vendetta”.
L'ultimo racconto è quello che mi è piaciuto di più: Fuga dal Braccio della Morte, un titolo che è tutto un programma, e che mi ha tenuta col fiato sospeso fino all'ultima pagina, meglio di qualsiasi film sull'argomento fuga-dal-carcere-di-massima-sicurezza.
Un'ultima pagina molto triste, perché so che non ce ne saranno altre scritte dalla penna di Bunker, il mio scrittore criminale redento preferito.
Chi ha letto anche la sua autobiografia, Educazione di una Canaglia, troverà facilmente delle forti rassomiglianze tra alcuni personaggi di questo libro e lo stesso Bunker, in momenti diversi della propria vita.
“Penso che le storia migliori siano quelle non ancora scritte”.
Edward Bunker
Autore: Edward Bunker
Titolo: Mia è la Vendetta
Casa Editrice: Einaudi, 2009
Collana: Stile Libero Big
211 pagine
2 commenti:
Figo! Avevo letto un intro su 10 righe dai libri e mi era piaciuto!!!
Ho letto la tua recensione con molto interesse.
Non conoscevo l'autore e la sua personale vicenda, grazie per le informazioni ed il consiglio di lettura.
Posta un commento