lunedì 5 marzo 2012

Chourmo - Il Cuore di Marsiglia - Jean-Claude Izzo


Secondo capitolo della trilogia marsigliese di Jean-Claude Izzo, Chourmo è stata la mia prima volta con questo autore, e dire che mi è piaciuto da morire è poco, ne sono rimasta folgorata.
Fabio Montale è uscito ormai dalla polizia, è un uomo deluso dalla vita, disincantato e rassegnato, ma innamorato della sua Marsiglia e che riesce ancora a godersi piaceri come la cucina e la vista del mare. L'arrivo di sua cugina Gelou alla ricerca del figlio adolescente scappato di casa e scomparso lo costringe e tornare di nuovo nelle strade delle cites, nei vicoli angusti, nei bassifondi di Marsiglia, scoprendo rapidamente che il ragazzo non è che la punta di un iceberg criminale che vede coinvolti i fondamentalisti religiosi arabi, rispettabili professionisti francesi, la Mafia italiana, e una miriade di poveri disgraziati che vengono trascinati in un dramma nero come il peccato.

È dura scrivere una recensione di questo romanzo, e non perché la storia sia complessa o difficile da raccontare, ma perché dentro c'è tutto. Soprattutto c'è Marsiglia, una città raccontata attraverso i profumi e colori nelle viuzze del porto vecchio, il cemento delle periferie degradate delle cités, i suoi abitanti provenienti da altrove e diventati parte della ciurma di una città di porto multietnica e definita da luci e ombre.
E poi ci sono gli odori e i sapori dei piatti della cucina marsigliese che vengono continuamente cucinati e mangiati in ogni capitolo, che a leggerli ti viene fame: pesci e frutti di mare, menta e basilico, pomodoro e peperoncino, stufati di carne accompagnati da vini provenzali.
E infine c'è il mare, che con i suoi colori e mutamenti riflette lo stato d'animo di Montale, vero specchio dell'anima per chi è nato e cresciuto in un porto.
E quando parlano di Noir Mediterraneo, ecco è tutto questo e anche altro.

Io sono nata e cresciuta a Livorno, città di porto e città di mare, di profumi di pesce e peperoncino, popolata da mercanti, marinai, pirati, ladri, banditi e reietti di tutto il mondo, che a Livorno furono invitati e accolti a popolare la nuova città, e questo retaggio si respira ancora nelle strade, sulle banchine del porto, nei bar e nelle osterie.
Ed è stato inevitabile riconoscere nella Marsiglia di Izzo qualcosa della mia città: il Chourmo, probabilmente.
Quando ho finito di leggerlo non riuscivo a staccarmi da Fabio Montale e dalla Marsiglia immaginaria creata nella mia mente. Le uniche due cose che mi sono venute in mente per parecchie ore sono di organizzare un viaggetto a Marsiglia e di dire a tutti “leggete Izzo, leggete Izzo, leggete Izzo”.

Citazioni e frasi:

“Sul menu, pomodori, patate, zucchine e cipolle ripiene. Avevo fame ed era delizioso. Mi piace mangiare. Soprattutto quando ho dei problemi e la morte mi passa vicino. Ho bisogno di ingurgitare cibo, verdure, carne, pesce, dolci. Di lasciarmi invadere dai sapori. Non avevo trovato niente di meglio per negare la morte. Per salvaguardarmene. La buona cucina e i buoni vini. Come un'arte della sopravvivenza”.

“Mi dicono a volte che i miei libri sono neri e pessimisti, ma il più bel complimento che spesso mi hanno fatto è dirmi che quando si finisce di leggerli viene una maledetta voglia di vivere”.
(Jean-Claude Izzo)

Titolo: Chourmo, il Cuore di Marsiglia
Titolo originale: Chourmo
Autore: Jean-Claude Izzo
Traduttrice: Barbara Ferri
Casa Editrice: E/O, 2000
257 pagine


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1 commenti:

loveandbooks ha detto...

naturalmente lo leggerò! Ma racconta un po', questi pirati a Livorno...

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