Questo è uno dei primi romanzi scritti da Georges Simenon con protagonista il nostro (anzi mio) amato commissario con la pipa e il soprabito col risvolto di velluto. È stato scritto nel 1932 a bordo dell'Ostrogoth, il cutter che Simenon chiamava affettuosamente "bateau-home", e che era ancorato nel porto di Ouistreham.
Ed è proprio quello di Ouistreham il porto delle nebbie del titolo. Un piccolo paese vicino a Caen, nel Calvados, Bassa Normandia, , dove la vita degli abitanti ruota intorno alla chiusa, dove le abitudini e le attività dei cittadini seguono di pari passo il ritmo delle maree. La chiusa separa il mare dal canale che porta a Caen, e regola il transito delle navi che fanno la spola tra il capoluogo del Calvados e le coste inglesi.
Maigret giunge in questo angolo di Francia in treno, accompagnato da due personaggi piuttosto particolari. Il primo è il capitano Joris, sempre silenzioso e con una parrucca poggiata sulla testa calva. È stato trovato pochi giorni prima mentre girovagava per Parigi, senza documenti ma con abiti nuovi e denaro in tasca, ma soprattutto con una vistosa ferita da proiettile in testa, che però era stata curata bene e si stava rimarginando. Probabilmente a causa della ferita lo sconosciuto non parla e non comunica in alcun modo…
Per fortuna dopo qualche giorno si è fatta avanti una ragazza che ha riconosciuto lo sventurato e ha potuto confermare che si tratta proprio di Yves Joris, ex capitano della marina mercantile e comandante del porto di Ouisteham.
È scomparso 6 settimane prima da Ouistreham senza lasciare traccia, ed è ricomparso a Parigi ferito, curato, senza documenti e senza favella. Un bel mistero!La ragazza, l'altra compagna di viaggio di maigret, è Julie Legrand, la domestica del capitano. È sinceramente affezionata al capitano e va a Parigi per riprenderlo e riportarlo a casa.Con loro c'è anche Maigret, che vuole risolvere il mistero di Joris.
All'arrivo Maigret scopre un paesino immerso in una fitta nebbia, così fitta che non si riesce a vedere ad un palmo dal naso, umida e piena di goccioline di pioggia in sospensione che bagnano tutto fino all'osso.
La nebbia di Ouistreham nasconde la diga, il bacino e il ponte girevole, ma cela anche i suoi abitanti, rifugiati nelle case o alla Buvette de la Marine, la taverna del porto frequentata da marinai e portuali.
Maigret accompagna Julie e il capitano nella loro casetta accanto al faro e poi si sistema in hotel. Ma proprio quella notte il capitano si sente male, e la mattina muore. Avvelenato!!! Chi può aver ucciso il povero capitano Joris, che sembra aver sempre vissuto molto tranquillamente e non essersi fatto nemici?Forse la cara povera Julie? O forse suo fratello Grand-Louis, un marinaio losco e di poche parole, che lavora sulla goletta mercantile Saint-Michel per un capitano altrettanto losco e taciturno?
Forse il sindaco Grandmaison, che sembra proprio nascondere qualcosa ma non si capisce cosa… O forse ancora il misterioso ed elegante passeggero del Saint-Michel, che è sgusciato fuori dalla goletta e si è nascosto da qualche parte?
Maigret frequenta tutti gli ambienti contenuti nella piccola cittadina, ambienti diversi e rigorosamente separati: c'è la Ouistreham del porto, intorno a cui gravitano i portuali e i marinai che si ritrovano a bere grog alla Buvette de la Marine. C'è la Ouistreham paese, popolare e popolana, separata anche fisicamente dal porto. E c'è una Ouistreham borghese e perbene, fatta di villini signorili, battute di caccia e pranzi di rappresentanza, che ruota intorno al sindaco Grandmaison.
La cosa certa è che tutti nascondono qualcosa, quando i cittadini di Ouistreham parlano con il commissario Maigret tengono sempre qualcosa per sé. La nebbia sembra avvolgere tutto, anche i personaggi e le loro versioni dei fatti.
Maigret dopo qualche giorno deve chiamare anche il fidato ispettore Lucas, perché i sospettati da tenere d'occhio cominciano a diventare troppi per il solo commissario.
Ma alla fine come sempre Maigret riesce a risolvere il mistero, e a svelare menzogne e mentitori. Certo tutti hanno mentito, ma non tutti sono i cattivi… ed una volta risolto il mistero la nebbia e la pioggia che hanno tormentato Ouistreham finalmente si dissolvono, permettendo a Maigret di assaporare finalmente il paesino senza quella coltre fitta, fredda e pesante che lo opprimeva.
Ma Maigret in questo romanzo viene anche beffato, infatti alla fine viene legato come un salame, imbavagliato e gettato sulla riva in piena notte, costretto ad aspettare il mattino legato e inzuppato! Stesso gramo destino tocca anche al povero ispettore Lucas. Non vi dico chi è stato ad insalamare Maigret e Lucas e neanche perché, ma vi posso garantire che il commissario si arrabbia un sacco per questo tiro e medita vendetta!!!
Il Porto delle Nebbie è un'altra avventura di Maigret che vi consiglio, come sempre la scrittura è piacevole e scorrevole, gli umori e i sentimenti di Maigret traspaiono chiaramente, il suo carattere curioso e gaudente, a volte gioviale a volte scontroso, i suoi accessi di rabbia e i suoi momenti di buon umore…
Tutto questo fa di Maigret un personaggio vivo e vitale nella mente del lettore, quasi reale, un vecchio amico che si rincontra dopo tanto tempo e ci si accorge che non è cambiato affatto dall'ultima volta…
Edito dalla casa editrice Adelphi nella collana "le inchieste di Maigret", prezzo: 8 euro.
1 commenti:
Me lo ricordo,anche se l'ho letto tanti anni fa.
Il racconto è avvincente e Simenon
dimostra di essere un grande scrittore.
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