lunedì 2 marzo 2009

La Rivoltella di Maigret - Simenon

Torniamo ancora una volta alle inchieste del commissario della polizia giudiziaria Jules Maigret!Questa inchiesta è un po' anomala per i canoni classici delle avventure di Maigret, e si capisce fin dalla prima pagina.
L'inchiesta non parte come al solito dal commissariato di Quai des Orfevres, ma da una telefonata della signora Maigret, che se ne stava tranquilla in casa sua, in Boulevard Richard-Lenoir, a preparare il pranzo.
Uno strano giovane ha suonato alla porta di casa Maigret chiedendo di parlare con il commissario. La signora Maigret, come sempre gentilissima e portata a fidarsi del prossimo lo accoglie in salotto nell'attesa che il commissario torni dal lavoro, e intanto telefona al marito annunciandogli la presenza del giovane che lo aspetta.
Ma Maigret come al solito se la prende con calma e si ferma a bere un aperitivo con un collega prima di tornare a casa. Quando torna il giovane se n'è andato senza dire nulla, la signora Maigret cade dalle nuvole e la rivoltella di Maigret è scomparsa!!!
Maigret non ha mai portato armi con sé, non è proprio un tipo da pistola, ma in occasione della sua visita all'FBI i colleghi americani gli hanno regalato una grossa automatica con le sue iniziali incise, come ricordo.

La teneva sempre scarica in un cassetto della sala, ma la sera prima l'aveva tirata fuori per mostrarla ad un amico e l'aveva lasciata sul mobile. E adesso il misterioso giovane se l'è presa e poi è sparito!Dopo qualche indagine si viene a sapere che il misterioso giovanotto è Alain Lagrange, il figlio minore di Francois Lagrange, un poveraccio sempre al verde, che finge sempre di essere vicino a concludere un grosso affare e poi spilla agli amici i soldi per l'aperitivo o per un taxi.
Quando Maigret va a parlare con Francois Lagrange quest'ultimo sembra gravemente malato e anche un po' pazzo, sicuramente molto turbato. Ovviamente Maigret sente puzza di bruciato, e chiedendo in giro alle portinaie e ai tassisti scopre che la notte prima Lagrange ha trascinato fuori casa un pesante baule e poi lo ha lasciato al deposito bagagli della stazione.
Maigret va a recuperare il baule, e quando lo apre, sorpresa! C'è dentro il cadavere del notissimo deputato Delteil!

Le prove incastrano Francois Lagrange, il cadavere era in casa sua e lui se ne è liberato. Ma Lagrange non parla, non vuole chiarire cosa avesse a che fare un tipo come lui con un potente e temuto deputato, non vuole spiegare i motivi del delitto né fornire particolari, anzi, si finge pazzo per non dover rispondere.
Cosa c'entra il vecchio disgraziato Lagrange con il ricco e potente Delteil? Perché Delteil è finito morto dentro il baule di Lagrange? E cosa c'entra nella vicenda il povero Alain Lagrange, che il giorno dopo il delitto aveva urgenza di parlare con il commissario, ha rubato la rivoltella e poi è sparito?
E che ruolo ha nella vicenda Jeanne Debul, una ricca e raffinata signora che spesso riceveva in casa il vecchio Lagrange e gli dava persino dei soldi?
L'inchiesta all'improvviso prende una svolta: Alain Lagrange usa la rivoltella di Maigret per rapinare un uomo e pagarsi un biglietto per Londra. La Debul fa le valigie in fretta e furia e vola anche lei a Londra. Cosa c'è di tanto urgente a Londra?

Il commissario è costretto ad una trasferta oltremanica, a caccia del giovane Lagrange e della Debul. In terra british il commissario si sente improvvisamente fuori luogo, non sa come comportarsi, gli inglesi sono così diversi dai francesi! Sono precisi, non bevono in servizio, rispettano tutte le regole, non lasciano trasparire i loro sentimenti. Maigret invece è irritato da morire e non riesce proprio a nasconderlo!
A Londra il tempo è splendido, e tutti quegli inglesi di buon umore per la giornata di sole che ripetono continuamente "bella giornata, sir!" non fanno che esasperare il povero commissario.Già perché il povero Maigret la bella giornata non se la gode proprio, tutto ciò che vede di Londra è la hall dell'hotel Savoy, dove è costretto a starsene appostato tutto il giorno in attesa dell'arrivo di Alain.
A Londra, dopo la lunga attesa la soluzione dell'inchiesta arriva, chiara e semplice come sempre, e Maigret finalmente riesce a capire chi sono i buoni e chi sono i cattivi. Io ovviamente non vi svelo l'arcano!

Nell'ultima parte del romanzo, quella ambientata in Inghilterra, la scrittura di Simenon si fa sottilmente ironica e pungente, e il personaggio di Maigret diventa addirittura umoristico in certi tratti. L'ironia, tramite il confronto tra Maigret e i colleghi d'oltremanica, colpisce gli inglesi, troppo educati, precisi, discreti e "ammodino" per i metodi di Maigret, insomma il famoso aplomb britannico colpisce ancora.
Ma l'ironia non risparmia neanche il commissario e le sue abitudini più mediterranee, il vizio di bere anche se è in servizio e un certo sprezzo delle regole che in Francia non ha grosse conseguenze, ad esempio l'abitudine di entrare nei luoghi senza mandato, con la complicità di portinaie e cameriere sempre pronte ad aiutare la polizia.
Un ritratto del commissario che forse non è insolito, ma sicuramente ha un leggero gusto di auto-critica del personaggio che lo rende sicuramente molto più sfizioso.

Maigret resta il mio sbirro preferito, quello più umano e più sensibile di tutti, quello che non ha paura di ammettere i propri errori, i propri sentimenti e la propria parzialità.
Uno sbirro senza pistola e senza uniforme, che si aggira per una Parigi animata e misteriosa, saltando da una brasserie ad un'altra per un panino o per un calvados, che sa godere dei piaceri di un buon bicchiere, di un buon manicaretto e di una bella fumata, e che torna sempre nel suo porto sicuro di Boulevard Richard-Lenoir, dalla sua dolce signora Maigret.
Leggendo le sue inchieste pian piano mi sono affezionata alla figura del commissario con il cappotto col risvolto di velluto, il cappello e la pipa fumante, è diventato uno di famiglia, un vecchio zio bonario ma umorale, che conosco bene e che ogni tanto mi racconta una delle sue avventure…

Quindi si, ve lo consiglio a tutti, i polizieschi classici sono intramontabili, e se scoprite che vi piace Maigret diventerà uno di famiglia anche per voi, e troverete pane per i vostri denti, visto che i romanzi di Simenon che lo vedono protagonista sono 76! La casa editrice Adelphi li sta pubblicando tutti poco alla volta nella collana "le inchieste di Maigret" al prezzo di 8 euro per ogni libro.


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