Il mio supereroe preferito in assoluto è sempre stato Batman, perchè essendo privo di superpoteri deve la sua eccezionalità alla sua intelligenza e determinazione (e vabbè anche ai soldi di Bruce Wayne, proviamo a immaginare Batman combattere il crimine a bordo di una Panda invece che della Batmobile...). E uno dei miei scrittori preferiti è senza dubbio Lansdale.
Quindi cosa può succedere quando una vecchia volpe come Joe R. Lansdale decide di scrivere un'avventura con protagonista uno dei personaggi più popolari del mondo dei fumetti e del cinema come Batman?
Il risultato è un romanzo ad alto contenuto di azione, sangue e macchine diaboliche, con un Batman oscuro, in preda alle solite paranoie sull'omicidio dei genitori, con una spiccata vena melodrammatica e totalmente privo di senso dell'umorismo, tanto da risultare comico (la vena ironica però non manca al vecchio Alfred).
Questa volta Batman deve combattere un villain così assurdo e stupefacente che poteva uscire solo dalla penna di Lansdale: una Thunderbird nera come il peccato e bastarda come il diavolo, che spara rock and roll a tutto volume, legata ad un misterioso potere degli Indiani d'America e con una vendetta di sangue da compiere; e anche la Batmobile se la vedrà brutta contro la Thunderbird infernale.
La figura dell'Uomo Pipistello non è centrale, ma ha un ruolo abbastanza marginale nella vicenda, che vede come indiscussa protagonista la cattivissima Thunderbird e la squallida esistenza di Viso Pallido, sceriffo di un piccolo paese ai margini della riserva indiana, a metà tra due culture, quella bianca e quella dei nativi americani, senza riuscire a sentire di appartenere davvero a nessuna delle due.
Il libro si apre con una scena splatter ad altissimo tasso di pirotecnica ematica: un uomo, riverso in un vicolo dopo essere stato investito dalla Thunderbird, è appena riuscito a bloccare l'emorragia della propria gamba amputata, quando arriva un ragazzino che lo rapina e lo bastona a morte con la sua stessa gamba.
Per me questo è un inizio molto promettente! Proseguendo la lettura ci sono alcune altre scene violente e grottesche, ma questa dell'incipit le batte tutte, e probabilmente rimane la parte migliore di tutti il libro. Nel corso dell'avventura Batman si muove sulle tracce della Thunderbird, tra la sinistra e decadente Gotham City e la miserevole riserva indiana dei Manowack, fino all'inevitabile scontro finale.
Forse La Lunga Strada della Vendetta non soddisferà i fan di Batman che speravano di vederlo in scena come protagonista, in ogni pagina, ma sicuramente non lascerà delusi i fan di Lansdale; mi è piaciuto il modo in cui è riuscito rimanere abbastanza fedele al personaggio di Batman, pur introducendo elementi nuovi (e più familiari a Lansdale che non all'uomo pipistrello) come lo splatter, la cultura nativa americana, le auto hot-rod ed il rock and roll. A proposito, le canzoni che vengono citate nel romanzo e che sono sempre suonate dalla Thunderbird durante gli attacchi omicidi fanno guadagnare altri 100 punti alla vecchia volpe del Texas: dai primi Beach Boys passando per Jan and Dean, dritto fino agli Stray Cats.
La zona d'ombra che stava guardando si mosse, rotolò, si compresse. Prese la forma di una chiazza di notte che si spostava verso la luce. Avvertì il sibilo di un mantello che veniva spostato, poi vide un demone oscuro con le orecchie appuntite.
Il demone continuò a muoversi e lei capì che era un uomo. E improvvisamente seppe chi era.
Titolo: La Lunga Strada della Vendetta
Titolo originale: Batman - Captured by the Engines
Autore: Joe R. Lansdale
Autore: Joe R. Lansdale
Casa Editrice: BD Edizioni, 2007
246 pagine
3 commenti:
dai dai che ci divertiamo!!
Da leggere.
Un saluto,Costantino
Questo lo recupero...
Posta un commento