Di Jeffery Deaver avevo già letto Il Collezionista di Ossa, il primo capitolo delle indagini di Lincoln Rhyme, e quando ho visto questo su un banchetto di libri usati l’ho preso al volo a due euro, sperando che fosse lui il protagonista.
Invece la protagonista è un nuovo personaggio, Kathryn Dance, investigatrice del CBI, un’agenzia investigativa della California, esperta di cinesica, ovvero l’arte di interpretare il linguaggio non verbale e cogliere i sottili segnali delle menzogne.
Da una parte si segue la fuga di Daniel Pell, costellata di complici, vittime e spietati omicidi, dall’altra osserviamo le indagini dal punto di vista di Kathryn Dance alla ricerca della menzogna e della verità, e l’intreccio della sua vita privata.
Ecco, due linee parallele; la figura del criminale mi è piaciuta molto, un cattivo che più cattivo non si può, intelligente, spietato e manipolatore, esperto bugiardo, che svela i suoi obiettivi al lettore soltanto un poco per volta.
Nonostante il suo lato professionale sia davvero interessante e coinvolgente, la figura di Kathryn Dance mi ha convinta un po’ meno. Sarà perché non regge il confronto con Lincoln Rhyme, o forse perché la sua figura di madre vedova con genitori anzianotti, cani e amici premurosi mi pare un po’ banale e noiosa. O forse ancora perché speravo che la storia non scadesse nel sentimentale, e invece un pochino ci scade…
La prima metà del libro è una vera e propria caccia all'uomo senza grosse sorprese, ma verso la fine i colpi di scena arrivano uno dopo l'altro.
Jeffery Deaver si conferma un perfetto scrittore di thriller, i suoi romanzi scorrono lisci lisci, con un linguaggio semplice e coinvolgente, e riesce a creare figure a cui i lettori si affezionano a lungo termine senza cadere nella ripetizione.
La bambola che Dorme
Jeffery Deaver
Sonzogno, 2007